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Filmavond: La maffia uccide solo d’estate = de mafia vermoordt alleen in de zomer

25 februari, 19:30 - 21:30

Engels ondertiteld, zonder pauze

De film “La maffia uccide solo d’estate = de mafia vermoordt alleen in de zomer”, die we vertonen, is de debuutfilm van Pierfrancesco Diliberto, bekend als Pif, We plannen ook nog “In Guerra Per Amore”, zijn tweede speelfilm. Dat is een satirische oorlogsfilm die de Italiaanse betrokkenheid bij de Tweede Wereldoorlog behandelt.

“La Mafia uccide solo d’estate” is een geëngageerde film die met een glimlach begint, maar eindigt met een schrijnende pijn. Die komedie transformeert in tragedie en die ons eraan herinnert dat verzet mogelijk is.

Arturo is een jonge jongen met een romantisch geheim dat hij deelt met Rocco Chinnici, een rechter en buurman van Flora, het meisje dat zijn hart heeft veroverd. Geboren in Palermo werd Arturo verwekt op de dag dat Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella en twee anderen van de Badalamenti-familie, verkleed als militairen van de Guardia di Finanza, Michele Cavataio vermoordden. Vanaf dat moment is zijn leven in Palermo onafscheidelijk verbonden geweest met de maffia en haar gruwelijke misdaden maar maakt ook duidelijk dat Arturo en zijn stad zich bewust worden van de monsters die ook in hen bestaan en die ze willen verdrijven. De blik van de jonge Arturo, verbaasd en ongelovig over de stilte en de wreedheid van de volwassenen, richt zich nu op zijn kind en op de marmeren gedenkplaten. Platen die de wonden van Palermo helen, vastgelegd op haar muren en in haar herinnering gegrift. Arturo leest de namen van de gevallenen in de strijd tegen de maffia, hun toewijding en daden. Door de orde van “onze” dingen te doorbreken begint een proces van erfenis van degenen die cultuur tot een mogelijkheid voor de gemeenschap hebben weten te maken.

Pierfrancesco Diliberto, bekend als Pif, debuteert in de bioscoop met een ongemakkelijke en confronterende film die collectieve verantwoordelijkheden aankaart en ons dwingt na te denken over de culturele identiteit van Italië, haar verleden en haar toekomst. Als assistent-regisseur van Marco Tullio Giordana in 2000 begeleidde hij hem in de honderd stappen die het huis van Peppino Impastato scheidden van dat van maffiabaas Tano Badalamenti. Pif’s debuutfilm deelt diezelfde urgentie en noodzaak om een dramatische bladzijde uit te beelden die niet vergeten mag worden, omdat het breekt met stilte en omerta, een sociale overeenkomst gebaseerd op medeplichtigheid.

Sterke en archaïsche maffiabazen, altijd gezien in hun heilige rol van machtigen en slechteriken, worden ‘omgekeerd’ in een dramatisch valide verhaal dat dieper in de kern van de zaken graaft.

De film vindt zijn relevantie in wat hij vertelt en zijn kracht in hoe hij het vertelt en hoe hij de maffia representeert zonder jubelende verheerlijking Deze film stond in het jaar 2014 op plaats 39 van de meest bezochte 100 bioscoopfilms in Italië.

Zie trailer: https://www.youtube.com/watch?v=i7SfARhL9ws

ITALIANO

“La mafia uccide solo d’estate”

Sotto titoli in Inglese, senza pausa

Il film “La mafia uccide solo d’estate”, che proietteremo martedì 25 febbraio, è il film d’esordio di Pierfrancesco Diliberto, noto come Pif. Abbiamo anche in programma di proiettare “In Guerra Per Amore”, il suo secondo film, una pellicola satirica che tratta del coinvolgimento italiano nella Seconda Guerra Mondiale.

“La mafia uccide solo d’estate” nel 2014 si è classificato al 39° posto tra i 100 film più visti al cinema in Italia.

Il film trova la sua rilevanza in ciò che racconta e la sua forza in come lo racconta, rappresentando la mafia senza indulgenze celebrative.

Arturo è un giovane ragazzo con un segreto romantico che condivide con Rocco Chinnici, un giudice e vicino di Flora, la ragazza che gli ha rubato il cuore. Nato a Palermo, Arturo è stato concepito nel giorno in cui Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella e altri due membri della famiglia Badalamenti, travestiti da militari della Guardia di Finanza, uccisero Michele Cavataio. Da quel momento, la sua vita a Palermo è stata indissolubilmente legata alla mafia e ai suoi crimini efferati. Cresciuto in una famiglia passiva, in una città ‘muti’ e tra cittadini indifferenti ai crimini che abbattano i loro eroi in guerra contro la mafia, Arturo cerca da solo di dare un senso a quegli uomini coraggiosi e gentili che gli offrono un iris con ricotta (il commissario Boris Giuliano) o gli concedono un’intervista (il Generale Dalla Chiesa). L’unico che non riesce a incontrare, ma di cui ritaglia e colleziona foto dai giornali, è il primo ministro Giulio Andreotti, che attraverso un programma televisivo gli dà una lezione simbolica da applicare al suo cuore per la giovane Flora.

Gli anni passano, la mafia cresce in arroganza e crudeltà, e i paladini della giustizia vengono abbattuti, uccisi o fatti esplodere. Solo Arturo rimane se stesso, ossequioso e ‘venduto’ a una televisione locale e alla campagna elettorale di Salvo Lima. Ma la morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino lo risvegliano da un sonno atavico, all’interno di una città che finalmente diventa consapevole.

Pierfrancesco Diliberto, noto come Pif, fa il suo debutto cinematografico con un film che affronta una rimozione scomoda e imbarazzante, portando alla luce responsabilità collettive e obbligando a riflettere sull’identità culturale dell’Italia, sul suo passato e sul suo futuro. Come assistente regista di Marco Tullio Giordana nel 2000, lo ha accompagnato nei cento passi che separano la casa di Peppino Impastato da quella del boss mafioso Tano Badalamenti. Il film d’esordio di Pif condivide la stessa urgenza e necessità di raccontare una pagina drammatica che non deve essere dimenticata, poiché rompe il silenzio e l’omertà, un contratto sociale basato sulla complicità.

Costruito come una storia di formazione, La mafia uccide solo d’estate trova la sua rilevanza in ciò che racconta e la sua forza nel modo in cui rappresenta la mafia senza sentimenti retorici o cliché che suggeriscono l’immutabilità della mafia. Pif esplora il terreno minato dell’universo criminale, indagando il fascino sinistro dell’eroe del male, incarnato nel film da Giulio Andreotti, estendendo la sua indagine a una lunga serie di persone rispettabili e istituzionali fino ad arrivare alla bassa macelleria criminale. Evita di aggrapparsi alle convenzioni e mostra come un ragazzo con sogni, speranze e illusioni possa sottrarsi alle regole di una cultura in cui la criminalità organizzata è profondamente radicata.

I padrini forti e arcaici, sempre visti nella loro sacralità di potenti e cattivi, vengono ‘rovesciati’ in una storia drammaticamente valida che scava più a fondo nella natura delle cose.

Un cinema impegnato che comincia con un sorriso e termina con un dolore lancinante. La mafia uccide solo d’estate trasforma la commedia in tragedia e ci ricorda che la ribellione è possibile. Il film rende consapevoli Arturo e la sua città dei mostri che esistono anche in coloro che cercano di cacciarli. Lo sguardo incredulo e sorpreso del giovane Arturo sulle omertà e le brutalità del mondo degli adulti, che lo hanno sedotto (Giulio Andreotti), innescato (il giornalista esiliato di Claudio Gioè) e (ri)educato (i ‘retroscena’ del potere mafioso), ora si concentra consapevolmente su suo figlio e sulle targhe di marmo. Targhe che ‘medicano’ le ferite di Palermo, fissate sui suoi muri e nella sua memoria. Arturo legge i nomi dei caduti nella lotta contro la mafia, il loro impegno, le loro imprese. Rompendo l’ordine delle cose ‘nostre’, inizia un processo di eredità di coloro che hanno saputo fare della cultura una possibilità per la comunità.

Vedi trailer: https://www.youtube.com/watch?v=i7SfARhL9ws

Details

Datum:
25 februari
Tijd:
19:30 - 21:30
Evenement categorie:

Locatie

Clubhuis voor Doven Groningen (ingang aan de achterkant van het gebouw)
Munnekeholm 4
Groningen, 9711JA
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